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Da comparsa a Protagonista

Articolo di Dora Biondani
Foto di Tommaso Del Panta e Carolina Zorzi

Per questo incontro di Maneki Studio è stata Moyra Girelli a condurci nel suo sogno di un mondo dove “le donne siano veramente libere”.

Un sogno non ideale, ma da costruire insieme, in collaborazione anche con gli uomini (si ringraziano i coraggiosi che erano presenti per comprendere questo universo).

Anche se come donne stiamo bene, se riteniamo di avere delle uguali opportunità, è importante guardare a ciò che accade attorno e supportarci l’una con l’altra perché tutte possiamo avere la possibilità di scegliere.

Non è tanto cosa decidiamo di fare, ma sapere che abbiamo molteplici possibilità. Moyra ci guida con ironia e autoanalisi in una realtà che risuona con tante di noi.

Storie personali diverse che si sono evolute in modi differenti di reagire o non reagire a situazioni. Ansie che direttamente o inconsciamente si riflettono nei comportamenti e ne condizionano i futuri.

Se domani vi svegliaste e improvvisamente il vostro più pressante problema fosse risolto, da cosa ve ne accorgereste?

MOYRA GIRELLI

Tramite la sua ricerca vengono elencate risposte date da un campione di 60 donne che, dagli sguardi in sala, riflettono anche alcune delle nostre idee.
La fatica a ricevere denaro, ad ottenere un riconoscimento, a chiedere aiuto, a parlare di soldi… tutta una serie di definizioni che si sono cronicizzate nella mente, soprattutto di noi donne, attraverso una cultura che, tramite vocaboli e reazioni, ci spinge a chiuderci dentro gabbie che a volte nemmeno vediamo.

Però possiamo uscirne.

E con delicatezza, Moyra ci accompagna all’utilizzo di qualche strumento per fare una “radiografia della soddisfazione”, analizzando i tre pilastri: l’amore per noi stesse, la visione che abbiamo, la fiducia e il senso di farcela. Tramite le storie di donne vere da lei incontrate, ci lenisce lo spirito come un balsamo per comprendere che non siamo sole, che siamo in tante donne forti che ancora piangono. Possiamo cambiare la narrazione, realizzare che quelle condizioni, qualsiasi esse siano, sono quelle che ci hanno forgiate e donato la “fiamma” per continuare. Accettare che tutto questo è un fattore dinamico. Curve come elettrogrammi dell’animo: a volte si arriva a dei bassi, ma si può sempre rinascere. Come lei stessa dice: è un romanzo che dura tutta una vita.

Spesso ci si destreggia fra la paura dei fallimenti e la sindrome dell’impostore, fuggendo, evitando di cogliere occasioni o procrastinando. E il modo migliore per cominciare a cambiare è riconoscere cosa sta succedendo, guardare i sintomi, per capire il problema e, da lì, costruire una soluzione.

Conclude l’incontro spronando le persone in sala a creare un’immagine positiva: “Se domani vi svegliaste e improvvisamente il vostro più pressante problema fosse risolto, da cosa ve ne accorgereste?” E quando tutti hanno risposto, rivela… lì dentro, in come descrivete da cosa ve ne accorgereste, c’è la soluzione, le indicazioni su cosa lavorare per arrivarci. E cosa c’è di meglio, in questa chiusura di anno, di immaginare un futuro dove ci sentiamo meglio e pensare, credere di poterlo creare! Magari lavorando insieme.

 

 

PS: In merito alla gestione del denaro, Moyra ha menzionato un link e a noi piace condividere, quindi eccolo qui!